Da dove parte l’investimento? Dall’andamento dei mercati finanziari? No!
L’investimento parte sempre da noi stessi.
Anzitutto, si investe il denaro che non ci serve nel quotidiano o nell’immediato futuro.
Attenzione: questo non significa affatto, come qualcuno dice, il denaro che “possiamo permetterci di perdere”! Se così fosse, investire sarebbe solo un azzardo o peggio un’idiozia, mentre è la cosa più sensata e razionale che si possa fare.
L’alternativa infatti è quella di vedere i nostri risparmi sciogliersi lentamente (ma neanche troppo) come neve al sole, dall’inflazione.
Secondo: si investe dopo aver stabilito uno (o più) orizzonti temporali di investimento.
E ciò vale per tutti, nessuno escluso: dai profili più prudenti, che investono per proteggersi dall’inflazione, a quelli più aggressivi, che ambiscono “solo” (si fa per dire) a guadagnare il più possibile.
Tutti devono stabilire per quanto tempo siano disposti a mantenere il vincolo dell’investimento.
Come si fa? Semplicemente dando un nome (o più nomi) al denaro.
Facciamo un esempio. Nomi assegnati al denaro:
- Master in Business Administration post laurea in USA per mia figlia
- Seconda casa al mare per la famiglia
- Capitale di sicurezza per la mia pensione
- Guadagnare il più possibile
Bene. Obiettivi chiari.
Ora chiediamoci: quanto possiamo aspettare per ciascuno di essi? Questa domanda va sempre posta in termini di “tempo massimo accettabile”, per non risvegliare il bambino viziato del “tutto e subito” che alberga in ognuno di noi.
Non basta. Dobbiamo anche chiarire quali conseguenze ci sarebbero, se alla fine non riuscissimo a raggiungere l’obiettivo. Questa risposta ci aiuta per dare un ordine di priorità, oltre che di tempistiche.
Ed è un ordine soprattutto soggettivo: ad esempio, potremmo scoprire che “guadagnare il più possibile” ci piace tanto, ci farebbe fare bella figura alle grigliate, ma tutto sommato è secondario. Oppure che è più importante la casa al mare rispetto al MBA per la figlia.
Sapete come si chiama questo processo? Pianificazione finanziaria (PF).
La PF ci parla della nostra vita, di ciò che potrebbe essere, di ciò che vorremmo che fosse, delle nostre aspettative e dei rischi che corriamo. Semplice, ma nient’affatto facile. Ecco perché un buon coach può aiutarci moltissimo, anche in questa fase fondamentale.
Perché la PF è il più potente alleato che abbiamo per investire bene i nostri soldi.
Si è parlato di mercati finanziari? No! A quelli ci penseremo dopo, o meglio ancora, a quelli ci penserà dopo il nostro coach finanziario.
Il vostro consulente finanziario è partito da qui, ha dedicato il tempo necessario per fare assieme a voi PF, prima di iniziare a snocciolare grafici ed aspettative di rendimento?
Se non l’ha fatto, ma vi ha solo sottoposto il questionario Mifid (obbligatorio, peraltro), allora non avete un consulente, ma un venditore di prodotti finanziari.
Chi firma un contratto di consulenza in materia di investimenti con il sottoscritto, inizia dalla Pianificazione Finanziaria. No PF, no parti.