FAQ
Clicca su ogni domanda per scoprire i dettagli
Cosa hanno in comune il Consulente finanziario Indipendente (CF Autonomo) ed il Consulente finanziario “abilitato all’offerta fuori sede” di una Banca/SIM (ex-promotore finanziario)?
Ciò che accomuna queste due figure è l’area professionale: entrambi lavorano nella medesima area di competenza (Pianificazione Finanziaria personale ed Investimenti Mobiliari), ed entrambi hanno un adeguato livello di conoscenza della materia.
Entrambi, infatti, per esercitare la professione hanno superato lo stesso esame di abilitazione obbligatorio, gestito dall’Organismo di vigilanza e controllo dei Consulenti Finanziari.
Ed entrambi devono dimostrare di aggiornarsi costantemente, ogni anno, pena la cancellazione dai rispettivi albi OCF.
Entrambi, infatti, per esercitare la professione hanno superato lo stesso esame di abilitazione obbligatorio, gestito dall’Organismo di vigilanza e controllo dei Consulenti Finanziari.
Ed entrambi devono dimostrare di aggiornarsi costantemente, ogni anno, pena la cancellazione dai rispettivi albi OCF.
Cosa invece differenzia il Consulente finanziario Indipendente (CF Autonomo) dal Consulente “abilitato all’offerta fuori sede” di una Banca/SIM (ex-promotore finanziario)?
Ciò che li differenzia è in primis il metodo di remunerazione della consulenza, con ciò che ne consegue in termini di approccio al Cliente, di trasparenza e di potenziali conflitti di interesse.
Il Consulente Finanziario Indipendente (CF Autonomo) viene remunerato esclusivamente dal Cliente, tramite parcella. “Fee only” come dicono gli anglosassoni, che per primi hanno applicato questa tipologia di consulenza finanziaria.
Questo metodo di remunerazione garantisce l’assoluta indipendenza del Consulente Indipendente da altri soggetti terzi, potenzialmente interessati alla vendita di prodotti finanziari, come gli emittenti degli asset finanziari od altri intermediari. La consulenza così viene svolta nell’esclusivo interesse del Cliente.
Invece, il Consulente Finanziario della Banca “abilitato all’offerta fuori sede” viene remunerato, del tutto od in parte, dalle commissioni e dalle provvigioni di vendita degli strumenti (asset) finanziari che egli raccomanda al Cliente. Ciò genera un potenziale quanto evidente conflitto d’interesse tra consulente e Cliente, con il consulente che deve mediare gli interessi reali del proprio Cliente con quelli della rete di vendita a cui appartiene.
Inoltre tali commissioni si rinnovano annualmente in modo del tutto automatico e senza possibilità di disdetta, fintanto che il Cliente mantiene gli asset acquistati in portafoglio.
La parcella del Consulente Finanziario Indipendente ha invece validità annuale, ed è del tutto svincolata dagli asset finanziari in portafoglio.
Il Consulente Finanziario Indipendente (CF Autonomo) viene remunerato esclusivamente dal Cliente, tramite parcella. “Fee only” come dicono gli anglosassoni, che per primi hanno applicato questa tipologia di consulenza finanziaria.
Questo metodo di remunerazione garantisce l’assoluta indipendenza del Consulente Indipendente da altri soggetti terzi, potenzialmente interessati alla vendita di prodotti finanziari, come gli emittenti degli asset finanziari od altri intermediari. La consulenza così viene svolta nell’esclusivo interesse del Cliente.
Invece, il Consulente Finanziario della Banca “abilitato all’offerta fuori sede” viene remunerato, del tutto od in parte, dalle commissioni e dalle provvigioni di vendita degli strumenti (asset) finanziari che egli raccomanda al Cliente. Ciò genera un potenziale quanto evidente conflitto d’interesse tra consulente e Cliente, con il consulente che deve mediare gli interessi reali del proprio Cliente con quelli della rete di vendita a cui appartiene.
Inoltre tali commissioni si rinnovano annualmente in modo del tutto automatico e senza possibilità di disdetta, fintanto che il Cliente mantiene gli asset acquistati in portafoglio.
La parcella del Consulente Finanziario Indipendente ha invece validità annuale, ed è del tutto svincolata dagli asset finanziari in portafoglio.
Perché, fino ad oggi, non ero mai venuto a conoscenza dell’esistenza del Consulente Finanziario Indipendente?
Probabilmente perché in Italia la figura professionale del CF Indipendente è ancora poco diffusa, ed è stata regolamentata solamente a partire dalla fine del 2018 con specifico Albo professionale ufficiale da parte dell’OCF.
In pochi anni però la richiesta di questa tipologia di consulenza professionale è costantemente cresciuta, e ciò anche grazie alla più nobile e valoriale di tutte le promozioni: il passaparola dei clienti.
In pochi anni però la richiesta di questa tipologia di consulenza professionale è costantemente cresciuta, e ciò anche grazie alla più nobile e valoriale di tutte le promozioni: il passaparola dei clienti.
In qualità di Consulente finanziario Indipendente, gestisci direttamente gli investimenti dei tuoi Clienti?
No. Come d’obbligo per tutti i CFA, non entro mai in contatto con il denaro investito del Cliente. Ciò che faccio è fornire per iscritto al Cliente le indicazioni operative di acquisto / vendita degli strumenti finanziari, che il Cliente poi attua direttamente tramite home banking, oppure le trasmette alla sua banca per farle eseguire.
Volendo fare trading mobiliare con titoli finanziari, posso avvalermi del Consulente Finanziario Indipendente?
No, e non potrebbe essere altrimenti. Oltre al fatto che il trading comporta un rischio molto elevato di perdite (nell’ambiente finanziario si dice che “il 90% dei traders perde il 90% del capitale nei primi 90 giorni”), fare trading richiede un approccio operativo del tutto diverso, rispetto all’investimento: l’orizzonte temporale delle operazioni di acquisto-vendita si misura in settimane, giorni, ore o persino minuti. Negli investimenti, l’orizzonte temporale traguarda gli anni.
Per avvalersi della consulenza del Consulente Finanziario Indipendente, occorre cambiare la propria Banca?
Non è richiesto. Il consulente non si sostituisce mai alla banca. Egli assume il ruolo di fiduciario del Cliente, e lo supporta nella scelta dei prodotti di investimento più efficienti, nel suo esclusivo interesse. La Banca rimane come mero esecutore degli ordini di acquisto/vendita, e garantisce l’operatività e la sicurezza del deposito dei fondi.
La mia parcella è variabile, a seconda del tipo di servizio scelto dal Cliente, della complessità del caso specifico e della consistenza del portafoglio che il Cliente porta in consulenza.
La parcella viene definita prima dell’erogazione di ogni servizio di consulenza concordato con il Cliente, senza sorprese.
Se il servizio di consulenza richiesto è di tipo “spot” (come l’analisi portafoglio esistente, o il check up finanziario personale come servizio “stand alone”), il pagamento della parcella è di norma anticipato, e l’erogazione del servizio richiesto conclude la consulenza.
La parcella viene definita prima dell’erogazione di ogni servizio di consulenza concordato con il Cliente, senza sorprese.
Se il servizio di consulenza richiesto è di tipo “spot” (come l’analisi portafoglio esistente, o il check up finanziario personale come servizio “stand alone”), il pagamento della parcella è di norma anticipato, e l’erogazione del servizio richiesto conclude la consulenza.
La tua parcella può aumentare ex-post, per esempio in caso di rendimenti annuali brillanti del portafoglio di investimento raccomandato?
No, non può. Alla parcella non viene mai applicata alcuna “performance fee” aggiuntiva.
E questo per (almeno) due buoni motivi: coerenza e correttezza verso il Cliente.
- Coerenza: il Consulente Finanziario non ha influenza sui mercati finanziari, né può prevederne l’andamento in modo sistematico: i mercati finanziari sono infatti per loro natura imprevedibili.
- Correttezza: il Cliente non deve mai venir sfiorato dal dubbio che il suo CF Autonomo possa intenzionalmente aver spinto verso l’alto il profilo di rischio del portafoglio raccomandato, per aumentare le chance di ottenere un rendimento più elevato, a fronte però di un rischio anch’esso più elevato.
E questo per (almeno) due buoni motivi: coerenza e correttezza verso il Cliente.
- Coerenza: il Consulente Finanziario non ha influenza sui mercati finanziari, né può prevederne l’andamento in modo sistematico: i mercati finanziari sono infatti per loro natura imprevedibili.
- Correttezza: il Cliente non deve mai venir sfiorato dal dubbio che il suo CF Autonomo possa intenzionalmente aver spinto verso l’alto il profilo di rischio del portafoglio raccomandato, per aumentare le chance di ottenere un rendimento più elevato, a fronte però di un rischio anch’esso più elevato.
Dato che non si può avere alcuna influenza né si può prevedere l’andamento dei mercati finanziari, perché si dovrebbe investire?
Ci sono molte ragioni per investire, di cui almeno una fondamentale: senza investire, l’unica certezza è che i propri risparmi nel medio-lungo termine perderanno gran parte del loro reale potere d’acquisto, a causa dell’inflazione.
Ad esempio, con lo stesso valore nominale di 100 €, si potranno comprare sempre meno beni o servizi man mano che il tempo passa.
Il grafico qui sotto esplicita con la forza dei numeri questo concetto, meglio di mille parole: un patrimonio iniziale pari a 100 € nel 1970, se lasciato non investito per i 52 anni successivi, cioè fino al 2022, ha visto il suo reale potere di acquisto ridursi fino a soli 5 €!
In altri termini, per acquistare gli stessi beni o servizi che nel 1970 si compravano disponendo di 100 €, nel 2022 ne occorrono ben 2.000 €! Ebbene sì, questo è il devastante effetto a lungo termine dell’inflazione, se non si investe per contrastarla. Ecco la primaria ragione per cui investire è ragionevole ed opportuno: proteggere il proprio patrimonio, per non veder vanificati nel tempo tutti i sacrifici fatti per costruirlo.
Ad esempio, con lo stesso valore nominale di 100 €, si potranno comprare sempre meno beni o servizi man mano che il tempo passa.
Il grafico qui sotto esplicita con la forza dei numeri questo concetto, meglio di mille parole: un patrimonio iniziale pari a 100 € nel 1970, se lasciato non investito per i 52 anni successivi, cioè fino al 2022, ha visto il suo reale potere di acquisto ridursi fino a soli 5 €!
In altri termini, per acquistare gli stessi beni o servizi che nel 1970 si compravano disponendo di 100 €, nel 2022 ne occorrono ben 2.000 €! Ebbene sì, questo è il devastante effetto a lungo termine dell’inflazione, se non si investe per contrastarla. Ecco la primaria ragione per cui investire è ragionevole ed opportuno: proteggere il proprio patrimonio, per non veder vanificati nel tempo tutti i sacrifici fatti per costruirlo.
Quali sono le differenze tra la parcella pagata al Consulente Finanziario Indipendente e le commissioni /provvigioni pagate al Consulente “abilitato all’offerta fuori sede” della banca?
La parcella è esplicita e trasparente. Il suo importo non è legato ai prodotti finanziari consigliati al Cliente, e ciò garantisce il pieno allineamento d’interessi tra il CF indipendente e Cliente.
Infine, ma non per importanza, la parcella non viene mai “prelevata” dal capitale investito – e ciò significa che non erode in alcun modo l’interesse composto generato dall’investimento (e questo può fare molta differenza nel rendimento netto del portafoglio, nel lungo termine - vedi articolo di approfondimento dedicato, nella sezione Magazine).
Al contrario, le commissioni/provvigioni del Consulente della Banca sono una percentuale del capitale investito, e vengono prelevate in automatico ogni anno dall’investimento, finché rimane in portafoglio.
Infine, ma non per importanza, la parcella non viene mai “prelevata” dal capitale investito – e ciò significa che non erode in alcun modo l’interesse composto generato dall’investimento (e questo può fare molta differenza nel rendimento netto del portafoglio, nel lungo termine - vedi articolo di approfondimento dedicato, nella sezione Magazine).
Al contrario, le commissioni/provvigioni del Consulente della Banca sono una percentuale del capitale investito, e vengono prelevate in automatico ogni anno dall’investimento, finché rimane in portafoglio.
No, nessuno. Ed è proprio l’assenza di altri soggetti “portatori di interesse” che permette di sgombrare il campo da qualsiasi ombra di conflitto d’interesse tra il CF Indipendente ed il Cliente.
Se il Cliente decide di cambiare Banca e/o di trasferire presso nuova Banca il suo deposito titoli, ciò può influenzare il suo rapporto fiduciario con te?
No, non può. Proprio in virtù del fatto che, in qualità di CFA, non ho alcun collegamento/rapporto con qualsivoglia Banca/SIM, l’eventuale decisione del Cliente di cambiare Banca è ininfluente rispetto al rapporto fiduciario instaurato.
E questo è molto importante, perché la fiducia (come Roma) non si costruisce in un giorno.
E questo è molto importante, perché la fiducia (come Roma) non si costruisce in un giorno.