La parcella del Consulente Finanziario indipendente (CFA), unita ai ridotti costi di gestione degli strumenti finanziari da lui raccomandati, incide in modo nettamente inferiore sui rendimenti effettivi (cioè al netto dei costi) rispetto ai costi dei portafogli proposti dai consulenti “fuori sede” delle banche.
Ma c’è di più: la parcella del consulente indipendente CFA non viene mai prelevata dal portafoglio investito. Al contrario, i costi gravanti sui portafogli del consulente “fuori sede” bancario, che includono la sua remunerazione e quella della rete di vendita, vengono prelevati ogni anno (automaticamente) dal capitale investito. Per questo motivo, tali costi erodono maggiormente, ed in modo via via crescente con il passare degli anni, gli effetti positivi dell’interesse composto di rendimento ottenuti dal portafoglio. Può sembrare un dettaglio, ma nel lungo periodo fa una differenza assai significativa.
Vuoi un esempio concreto? Qui trovi un grafico nel quale ti presento il rendimento di 20 anni di uno degli indici reali più importanti del mondo (lo Standard & Poor's 500 della borsa Americana) utilizzato come “benchmark”, cioè riferimento, per entrambi i portafogli, sia quello del Consulente Indipendente che quello del consulente della Banca.
In altre parole, se non ci fossero costi da sostenere per l’investitore, entrambi i portafogli di investimento teoricamente otterrebbero lo stesso rendimento, che sarebbe pari a quello dell’indice S&P500: con un capitale di partenza di 100 mila euro, al termine dei 20 anni sarebbero diventati teoricamente oltre 400 mila euro.
Ma in realtà i costi per poter investire ci sono sempre, e vanno quindi considerati come parte integrante dell’investimento: ecco una delle più rilevanti differenze tra Consulente Indipendente e Consulente della Banca, come si può capire chiaramente dal grafico qui sotto:
Rivolgendosi al consulente finanziario indipendente CFA, grazie ai minori costi gravanti sul portafoglio (0,3% di costo annuo medio ipotizzato), al termine dei 20 anni ci si ritrova con oltre 350mila € totali, contro i circa 280mila € del portafoglio raccomandato dal consulente bancario, per il quale il costo annuo medio ipotizzato è invece del 2%.
Si tratta potenzialmente di oltre 70mila € in più di rendimento, rispetto allo stesso tipo di investimento effettuato tramite il consulente bancario. E ciò solo per la differenza di costo medio annuale degli strumenti finanziari raccomandati.
E la parcella del Consulente Finanziario Indipendente CFA? Ebbene sì, la suddetta differenza INCLUDE anche la PARCELLA annuale del CFA (ipotizzata 1.700 €/anno). Sorprendente, quanto vero!